giovedì 30 dicembre 2010

CHAPERON MOLECOLARI


Le proteine sono costituite da un insieme di molecole piàù piccole note come amminoacidi, una specifica sequenza di amminoacidi farà si che la futura proteina possa assumere una specifica struttura e funzionalità. L'assemblamento dei vari amminoacidi è effettuato da complessi molecolari noti come ribosomi, la sequenza amminoacidica formata Le proteine, però, vengono sintetizzate nei ribosomi semplicemente legando uno all'altro in sequenza i vari amminoacidi e quindi inizialmente sono costituite da catene prive di una precisa forma tridimensionale. La maggior parte delle catene proteiche si avvolge poi spontaneamente per assumere la struttura finale, le proteine tendono a ripiegarsi in modo tale da evitare ch le catene laterali degli amminoacidi apolari entrino a contatto con l'ambiente acquoso della cellula. Non tutte le porteine riescono a ripiegarsi spontaneamente, alcune sono costituite da centinaia di amminoacidi e devono essere aiutate a ripiegarsi correttamente. la specifica sequena di amminoacid come dicevamo è importante per permettere alla protena di ripiegarsi in una specifica conformazione e assumere così una specifica funzionalità. Se il ripiegamento non avviene correttamente la funzionalità viene a mancare, o può essere modificata con conseguenze deleterie per la cellula.

mercoledì 15 dicembre 2010

IL CARNEVALE DELLA BIODIVERSITA'

Oggi 15 dicembre 2010 è partito il carnevale della biodiversità. Invito chiunque legga questo post a recarsi sul blog L'orologiaio miope, che in questa prima tornata ospiterà l'evento, dove troverete la lista dei post partecipanti al proggetto. I vari blogger parlano delle infinite forme bellissime che troviamo in natura. La prossima tornata, 12 febbraio 2010, sarà ospitata dal blog Leucophaea e avrà come tema "la lotta costante per il cibo e lo spazio”.

sabato 4 dicembre 2010

IL BATTERIO CHE SFRUTTA L'ARSENICO


Eccolo, nell'immagine a lato,  il batterio che di se ha fatto tanto parlare in questi giorni. Innanzitutto bisogna dire che tutti gli organismi per funzionare adeguatamente, devono continuamente costruire nuovi componenti celluari e per farlo devono avere a disposizione un preciso gruppo di elementi. Sono noti anche come macroelementi o macronutrienti, perchè i microrganismi, ma il discorso vale anche noi, ne abbisognano in quantità veramente elevate, sono gli elementi che rendono possibile la sintesi di carboidrati, lipidi, proteine, acidi nucleici ecc...gli elementi sono carbonio (C), idrogeno (H), azoto (N), ossigeno (O), zolfo (S), fosforo (P). Ce ne sono anche altri, per lo più ioni, ma questi sei elementi rappresentano lo scheletro di tutte le molecole organiche. Attraverso questa scoperta dicono gli scienziati, nonostante questi elementi siano i mattoni della materia vivente, è teoricamente possibile che altri elementi che ritroviamo sulla tavola periodica possano essere utilizzati efficacemente allo stesso modo.

giovedì 25 novembre 2010

LA TOPOISOMERASI E IL SUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA.


Ognuna delle nostre cellule contiene circa 2 metri di DNA, tutto ripiegato all'interno del nucleo, che è un milione di volte più piccolo. Ciò richiede un elevato stato di organizzazione strutturale per impacchettare una molecola così grande in uno spazio così piccolo.
A rendere le cose ancora più complicate è la struttura a doppia elica del DNA, infati per far si che la cellula replichi fedelemente le informazioni che essa contiene, i filamenti che la compongono devono essere separati e ciò richiede la rottura dei legami idrogeno che ne consentono la stabilità strutturale. Prima di capire come questo possa avvenire con successo dobbiamo parlare di una importante proprietà del DNA nota come superavvolgimento.

mercoledì 24 novembre 2010

IL CARNEVALE DELLA BIODIVERSITA'

Il 15 Dicembre 2010, a conclusione dell'anno internazionale della biodiversità, partirà un'iniziativa tra i più autorevoli blog italiani che trattano temi legati alle scienze naturali per continuare a sottolineare l'importanza del tema in oggetto, sia all'interno della comunità scientifica sia tra il grande pubblico.

La prima edizione del Carnevale della Biodiversità avrà come tema:
“INFINITE FORME BELLISSIME”


tema che i vari Autori svilupperanno con varie sfaccettature in base ai loro personali stili ed interessi. Il blog “L'orologiaio miope” accoglierà questa prima edizione, passando in rassegna gli articoli scritti dagli altri blogger e segnalandone i link.
I blog partecipanti al progetto sono i seguenti:

Biosproject: Earth
Bottiglie di Leida
Continuo proceso de cambio
Erba volant
Gravità zero
Leucophaea
L’orologiaio miope
Mahengechromis Divagazioni di un ciclidofilo
Oryctes Frammenti di natura
Paperfish fish biology in progress
Scientificando
Theropoda

Il Carnevale della Biodiversità avrà scadenza bimestrale, continuando per tutto il 2011, e sarà ospitato a turno da alcuni dei blog partecipanti.

Il gruppo coordinatore augura buon lavoro a tutti i blog che hanno aderito al progetto e buona lettura a tutti coloro che vorranno partecipare con noi a questo Carnevale.

Livio Leoni, Marco Ferrari, Lisa Signorile

sabato 13 novembre 2010

NEURAMINIDASI


Il virus dell'influenza è in continua evoluzione, ogni anno sentiamo parlare di nuovi ceppi, in realtà ogni dieci anni circa, un nuovo ceppo pericoloso appare e costituisce una minaccia per la salute pubblica. L'anno scorso, c'è stato un focolaio di un nuovo ceppo di virus influenzale, l'H1N1, più comunemente noto come virus dell'influenza suina. La denominazione H1N1 si riferisce a due tipi di molecole che ricoprono la superficie del virus: emoagglutinina e neuroaminidasi. Insieme, queste due molecole determino l'infettività del virus. L'emoagglutinina svolge un ruolo determinante quando il virus si avvicina alla cellula legandosi alle catene di polisaccaride sulla superficie cellulare e poi iniettando il DNA virale nella cellula.
La neuraminidasi, d'altra parte, entra in gioco quando il virus abbandona la cellula infettata. Assicura che il virus non resti legato ai polisaccaridi della superficie tagliando le loro catene.

giovedì 11 novembre 2010

EMOAGGLUTININA


L'influenza è causata da un virus fornito di un rivestimento membranoso, con un genoma costituito da RNA stampo a singolo filamento. Di viru dell'influenza ne esistono tre tipi principali, denominati A,B,C. La differenza principale risiede nelle proteine del nucleocapside.Le caratteistiche principali del capside sono conferit da due proteine che si trovano nei prolungamenti proteici noti come spike. Una è denominata emoagglutinina, l'altro neuraminidasi. La prima rappresenta anche la proteina rincpale presente sulla superficie del virus, è anche il principale sito di aacco da parte degli anticorpi. Inoltre è anche la proteina che mostra maggiore deriva genetica, ed è proprio essa la causa principale del continuo sviluppo di nuovi ceppi, per questo ogni anno ci ritroviamo con nuovi vaccini.

giovedì 14 ottobre 2010

GLICOPROTEINA P


L'ambiente è pieno di sostanze tossiche che possono attaccare le nostre cellule. Le cellule hanno svariate strategie per difendersi da tali sostanze. In alcuni casi usano enzimi per trasformare le molecole dannose in modo da renderle innocue. In altri casi sequestrano i composti pericolosi ed espellendoli in vari modi. In altri casi, come quello che stiamo per analizzare,le cellule possono costruire delle pompe specializzate ad individuare le molecole dannose ed espellerle all'esterno della membrana cellulare.
La glicoproteina P, mostrata qui a lato e proveniente dal file PDB 3g61, è la più comune pompa molecolare che protegge le nostre cellule dalle molecole tossiche. Si trova inserita nella membrana cellulare ed è continuamente alla ricerca di molecole estranee idrofobiche. Quando ne trova una la intrapola in una tasca profonda all'interno della proteina e poi cambia la propria conformazione strutturale. La nuova conformazione causa un apertura della proteina verso l'esterno della cellula per poi rilasciare la molecola dannosa al suo esterno. Affinchè possa funzionare la glicoproteina P ha bisogno di un imput di energia metabolica, e la ottiene consumando una molecola di ATP per garantire che tutto ciò avvenga rapidamente.

lunedì 11 ottobre 2010

I PRIONI


E' stato stabilito da anni che il responsabile del cosidetto "morbo della mucca pazza", dello scrapie nelle pecore e dell'encefalopatia spongiforme bovina (morbo di kuru e morbo di creuzfeltdt-jaocob) nell'uomo altro non è che una piccola proteina nota con il nome di prione. I prioni altro non sono che delle piccole glicoproteine localizzate sule membrane cellulari del sistema nervoso. Perchè causano una malattia come l'encefalopatia spongiforme? I prioni sono proteine che possono assumere due forme diverse, una normale e una errata. Per la verità si conoscono molte proteine flessibili che possono assumere conformazioni diverse, i prioni, però, hanno una caratteristica particolare: se assumonouna la conformazione errata possono indurre i prioni normali ad assumere la forma errata. In questo modo un piccolo numero di prioni anomali può rovinare un'intera popolazione di prioni normali convertendoli uno per uno nella forma errata. Questo può avere conseguenze molto gravi man mano che aumentano nel corpo i livelli di proteina prionica trasformata.

venerdì 8 ottobre 2010

RNA INTERFERENCE.


(Ho modificato il post sull'RNA interference, rendendolo molto più completo).
L'RNA interference (interferenza dell'RNA) fu scoperto per la prima volta in un verme nematode (Caenorhabditis elegans). Fu osservato  che l'RNA a doppio filamento (dsRNA, double stranded RNA) causava il silenziamento genico in maniera sequenza-specifica. I ricercatori avevano pensato per molto tempo che l'RNA sarebbe stato uno strumento perfetto per il controllo dell'espressione genica, dal momento che la giusta sequenza di RNA dovrebbe legare il DNA e interferire con la sua trascrizione. Mentre si studiava l'efficienza dell'RNA antisenso come soppressore dell'espressione genica, fu scoperto che il dsRNA era molto più efficiente nello spegnere la trascrizione di un gene.

lunedì 20 settembre 2010

PICCOLI RNA CHE INDUCONO LE CELLULE TUMORALI AD AUTODISTRUGGERSI


I ricercatori del California Institute of Technology (Caltech) hanno realizzato un nuovo programma per uccidere le cellule tumorali. Il processo sviluppato da Niles Pierce, professore associato di matematica applicata e computazionale e di bioingegneria al Caltech, ed i suoi colleghi hanno impiegato piccole molecole di RNA che possono essere programmate per attaccare solo le specifiche cellule tumorali, poi, cambiando forma, queste molecole inducono le cellule che causano il cancro ad autodistruggersi.
Nei trattamenti chemioterapici convenzionali per il cancro, ai pazienti vengono somministrati farmaci che i comportamenti tipici della cellula bersaglio, ma sfortunatamente non sono esclusivi delle sole cellule tumorali. Ad esempio, farmaci utilizzati comunemente comunemente attaccano le cellule che si dividono rapidamente, perché tale divisione accelerata è una caratteristica della maggior parte delle cellule tumorali.

venerdì 10 settembre 2010

L'EREDITA MENDELIANA NELL'UOMO


Sebbene molti caratteri nell'uomo si trasmettano attraverso le famiglie e le generazioni, la maggior parte non mostra un modello mendeliano semplice d'eredità. A complicare le cose infatti sono la presenza di molti geni, infatti la stragrande maggioranza dei fenotipi più comuni nell'uomo si origina dall'interazione di più geni anzi nella specie umana esistono pochi caratteri governati da un singolo gene che in molti casi sono anche i responsabili di disfunzioni debilitanti per la vita come la sindrome di Huntington e la Fibrosi cistica.

domenica 25 luglio 2010

COME PREVEDERE IL RISULTATO DEGLI INCROCI: le leggi di Mendel attraverso probabilità e previsioni.


Se è nota la base genetica di un carattere, le leggi di Mendel possono essere utilizzate per prevedere il risultato degli incroci.

domenica 18 luglio 2010

LA LEGGE DELL'ASSORTIMENTO INDIPENDENTE.


Mendel non si limitò solo ad incrociare piante che si distinguevano per un solo carattere, ma effettuò anche esperimenti con piante che differivano per due caratteri. Ecco un'altro degli esperimenti portati avanti da Mendel.

sabato 17 luglio 2010

MENDEL: l'approccio sperimentale e la legge della segregazione.


Quasi ad ognuno di noi sarà capitato di sentirsi dire che assomiglia ad uno dei due genitori o di avere caratteristiche di entrambi a livello fisionomico, occhi del padre, capelli della madre ecc..Ci sono delle volte in cui nessuno dei figli assomiglia ad uno dei due genitori ma casomai risultano essere più somiglianti ai nonni o ad un bisnonno.
Cosa causa la differenza che esiste nell'aspetto di ognuno di noi?
La risposta risiede nei geni.
La genetica  è la scienza dell'eredità, cerca di fornire spiegazioni sulle strutture e i meccanismi che a livello biologico permettono la trasmissione dei caratteri.
A metà del XIX secolo un monaco di nome Gregor Mendel grazie ad innovativi esperimenti creò le basi per la comprensione dei meccanismi della trasmissione dei geni.

domenica 6 giugno 2010

STUDIARE I miRNA PER CARPIRE I SEGRETI DELLE CELLULE IMMUNITARIE


Ormai grazie ai rapidi e continui progressi nel settore della biotecnologia, gli scienziati sono sempre più in grado di vedere all'interno del nucleo di una cellula per carpire i segreti del suo materiale genetico. Tuttavia, ciò che accade al di fuori del nucleo, per molti aspetti, è rimasto un mistero. Ora, i ricercatori con il National Institutes of Health sono più vicini a comprendere come l'attività al di fuori del nucleo possa determinare il comportamento di una cellula. Essi hanno studiato le cellule immunitarie dei topi ed hanno esaminato i tipi, le quantità e l'attività dei microRNA, componenti genetiche che contribuiscono a regolare la produzione di proteine.

Studio scopre somiglianze epigenetiche tra cellule tumore di Wilms e normali le cellule staminali renali:Risultati suggeriscono meccanismo di sviluppo tumorale, possono applicare ad altri tipi di cancro pediatrico


L'analisi dettagliata dell'epigenetica - fattori che controllano quando e in quali tessuti i geni devono essere espressi - del tumore di Wilms rivela sorprendenti analogie con le cellule staminali che normalmente si trovano nei reni fetali. La ricerca è del Massachusetts General Hospital (MGH) Cancer Center, i ricercatori hanno rivelato nuovi percorsi cellulari che sono fondamentali per lo sviluppo del tumore di Wilms, risultati che possono valere anche per altri tumori pediatrici. La relazione appare nel numero del 4 giugno di Cell: Stem Cell.

venerdì 4 giugno 2010

VACCINO EBOLA: trattamento sperimentale protegge scimmie dal virus Ebola


Gli scienziati utilizzando minuscole particelle di materiale genetico sono riusciti ad interferire nel processo di replicazione del virus mortale Ebola, riuscend ad impedire che le scimmie esposte al virus morissero di febbre emorragica. Lo studio  pubblicato su The Lancet, suggerisce che tale protezione dovrebbe essere possibile anche negli esseri umani. "Negli ultimi dieci anni, abbiamo valutato numerosi approcci terapeutici per il trattamento del virus letali, come Ebola", ha detto il co-autore il Dr. Lisa E. Hensley della US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases (USAMRIID).
 "Nessuno di loro ha conferito una protezione completa per i primati infettati dal virus Ebola fino ad ora."

sabato 29 maggio 2010

AIH: INSEMINAZIONE INTRAUTERINA


Mi ripresento con un’altra serie di articoli prettamente scientifici riguardanti i problemi di sterilità e, in particolare, le procedure di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) o Fecondazione Assistita, tema di forti (e talvolta francamente insensate) critiche da parte del mondo ecclesiastico e non.

martedì 25 maggio 2010

CGH array


Questa tecnica citogenetica si basa sullo stesso principio su cui si basa la CGH convenzionale. Mentre la CGH convenzionale usa cromosomi metafasici come substrato per il legame dei DNA test e control, nella CGH array vengono utilizzati 20.000 cloni BAC (cromosomi batterici artificiali) o PAC (cromosomi artificiali di fago P1) con inserti di DNA di circa 150Kb ognuno, spottati su di una matrice chiamata appunto "array". Gli inserti di DNA immobilizzati sul supporto corrispondo a loci specifici di ogni cromosoma e rappresentano l'intero genoma umano con una risoluzione di 0,8Mb.

sabato 22 maggio 2010

ONCOLOGIA MOLECOLARE II PARTE: alterazioni genetiche ed epidemiologia del tumore.


Con questo articolo affronteremo a grandi linee l’epidemiologia del tumore e le alterazioni genetiche ad esso connesso, evitando di scendere troppo nei dettagli, affrontando poi un tumore molto comune e diffuso nel mondo femminile, ossia il cancro alla mammella.

ONCOLOGIA MOLECOLARE I PARTE: eziologia e patogenesi del tumore.

Con questo articolo, voglio cominciare con voi un viaggio che ci porterà a scoprire aspetti generali sulla nascita e sullo sviluppo del tumore, acerrimo nemico della vita umana. Generalmente, il tumore deriva da alterazioni e mutazioni del DNA come vedremo in seguito.

venerdì 21 maggio 2010

VITA ARTIFICIALE CREATA IN LABORATORIO: cellula batterica controllata da DNA sintetico.


Gli scienziati hanno sviluppato la prima cellula controllata da un genoma sintetico. Ora sperano di utilizzare questa scoperta per progettare batteri ingegnerizzati in grado di risolvere problemi energetici o ambientali.

giovedì 20 maggio 2010

L'immortalità esiste? la risposta viene da un Gene



Sappiamo che ogni forma di vita va incontro ad invecchiamento, che possiamo definire come l'insieme di modificazioni irreversibili strutturali e funzionali che precedono la morte. Nel nostro organismo sono presenti numerosi tipi di cellule, appartenenti principalmente a cellule labili, stabili e perenni, che differiscono fondamentalmente dal fatto che le cellule labili hanno vita breve e sono continuamente sostituite grazie alla maturazione di precursori come le cellule staminali, lo stesso vale, anche se con un minor tournover, per le cellule stabili che vivono più a lungo. Le perenni al contrario sono quelle cellule (es. cellule nervose e muscolari striate) che non si riproducono mai e che la loro scomparsa non è seguita da sostituzione.

mercoledì 19 maggio 2010

L'ERITOBLASTOSI FETALE


L’eritroblastosi fetale è una patologia caratterizzata da un accumulo generalizzato di liquidi nel feto durante la crescita intrauterina. Esistono varie cause scatenanti tali patologie, comprendenti quelle immunologiche e quelle non immunologiche, tra cui la più frequente è quella dovuta ad una non istocompatibilità tra l’Rh della madre e del feto.

sabato 24 aprile 2010

CROMATOGRAFIA PER ESCLUSIONE MOLECOLARE O GEL FILTRAZIONE.



Le nostre conoscenze sulla struttura delle proteine e sulla loro funzionalità derivano da studi che hanno permesso di analizzare in dettaglio le strutture e le caratteristiche delle proteine.

Separazione e purificazione delle proteine.
Primo passo fondamentale nello studio delle proteine è quello di determinarne in dettaglio le proprietà, composizione in amminoacidi, sequenza amminoacidica ecc. Per fare ciò è necessario separare le proteine di nostro interesse da tutte le altre. Una cellula contiene migliaia di proteine differenti, come si riesce a purificarne solo una?

giovedì 22 aprile 2010

RT PCR: REVERSE TRANSCRIPTASE POLYMERASE CHAIN REACTION



E' una metodica di analisi dei trascritti mediante l'abbinamento dell'azione della trascrittasi inversa con amplificazione tramite pcr. La sigla reverse transcriptase sta per trascrittasi inversa. Si prepara del cDNA (ovvero una molecola di DNA sintetizzato sullo stampo di una molecola di mRNA) sintetizzato da molecole di RNA estratto da cellule da studiare e si amplifica selettivamente quello che interessa. L'mRNA viene incubato con un oligonucleotide formato solo da timine oligo d+t, il quale si appaierà con la sequenza di poliA presente all'estremità 3' dell'mRNA. L'oligo dt funge da innesco per la sintesi di un filamento di DNA ad opera della trascrittasi inversa. SI ottiene, quindi un duplex ibrido di mRNA-cDNA.
L'mRNA può essere eliminato per trattamento con alcali o con la ribonucleasi. rimuovendo l'RNA rimane il cDNA neosintetizzato o singolo filamento usando un secondo oligonucleotide specifico come innesco ed il primo filamento di cDNA come stampo. La molecola di cDNA così ottenuta può essere amplfificata mediante PCR usando gli stessi 2 oligonucleotidi come innsesco (oligo dt e primer specifico). In questa maniera si dovrebbe avere una amplificazione assolutamente specifica e quindi in definitiva una maggiore sensibilità.

cDNA: dna complementare



Il cDNA (DNA complementare) sono copie in DNA degli mRNA cellulari ottenuti con l'enzima trascritasi inversa, la quale è una DNA polimerasi-RNA stampo dipendente. L'ottenimento del cDNA rappresenta un metodo valido per poter analizzare e islare specifici geni eucariotici. La maggior parte degli mRNA eucariotici può essere ottenuta mediante cromatorafia su oligo d/t cellulosa (cromatografia per affinità per intenderci). Per ottenere copie di DNA la prima cosa che si fà è di ottenere dei primer con queste olio d/t che si associano alle code di poli adenina (poliA) presenti all'estremità 3' degli mRNA eucariotici. In seguito si aggiunge la trascrittasi inversa e tutti i tipi di nucleotidi (dTTP, dATP, dGTP, dCTP) in modo da consentire alla trascrittasi inversa di sintetizzare il cDNA. In questo modo si ottiene una doppia elica ibrida di cDNA-mRNA, in seguito si aggiunge la DNA polimerasi I di E.Coli; RNAsi H e nucleotidi trifosfati come dTTP, dATP, dCTP, dGTP.
La RNasi H degrada l'RNA, in realtà non totalmente infatti lascierà alcuni frammenti associati allo stampo, e qui entra in gioco la DNA pol I che oltre all'attività polmerasica possiede l'attività esonucleasica 5'-3' tramite la quale rimuoverà i frammenti di RNA legati sostituendoli con i dNTP e portando alla formazione di una doppia elica di cDNA. CI sta da aggiungere che la polimerasi lascierà come suo solito dei nick sul filamento neosintetizzato a causa del suo associarsi e dissociarsi continuamente dal filamento stampo, i nick saranno chiusi da una DNA ligasi. In ultimo alle estremità piatte del cDNA saranno aggiunte dei linker contenenti siti di riconoscimento per enzimi di restrizione portando così ad estremità coesive. In questo modo una volta che un cDNA derivante da un gene è stato identificato,  potrà essere utilizzato anche per il clonaggio. Infatti come descriveremo in futuro i cDNA possono essere utilizzati anche per la costruzione di librerie genomiche

mercoledì 7 aprile 2010

PCR: POLYMERASE CHAIN REACTION



Abbiamo detto nei scorsi post che con l'avvento della tecnologia del DNA ricombinante, i ricercatori sono riusciti, utilizzando gli enzimi che ritroviamo comunemente nelle cellule a studiare il DNA, in seguito con il clonaggio, evoluzione della tecnologia del DNA ricombinante si è riusciti ad amplificare un unico e specifico frammento di DNA e ad ottenerne innumerevoli copie sfruttando i vettori plasmidici e fagici, ma il clonaggio del DNA però è particolarmente laborioso e lungo.

sabato 3 aprile 2010

COSMIDI: vettori per frammenti più grandi di DNA.



I cosmidi sono particolari vettori che potremmo definire come un ibrido costituito da fagi λ e plasmidi, in parole povere è un vettore per la clonazione di frammenti di DNA che possiede le caratteristiche dell'uno e dell'altro. Il cosmide è in grado di replicarsi nella cellula come un plasmide ed essere imballato come un fago. Tuttavia, il cosmide può trasportare inserti di DNA che sono circa tre volte più grandi di quelle realizzate dalla particella fagica λ (più grande di circa 45 kb). La chiave nel funzionamento dei cosmidi è che la maggior parte della struttura del fago λ come abbiamo accennato nel post precedente è stato soppresso, ma le sequenze segnale che promuovono l'inserimento del DNA nel capside (siti cos) rimangono. Questa struttura permette di modificare le teste dei fagi la quali possono essere farcite con quasi tutto il DNA del donatore. In questo modo possono essere confezionati nei capsidi usando il sistema di impacchettamento in vitro.

venerdì 2 aprile 2010

pUC8 E I VETTORI FAGICI.





giovedì 1 aprile 2010

RIFORMA GELMINI: i ricercatori protestano per i tagli ai finanziamenti.



Sarà che per mia natura tendo ad essere delle volte un pò pessimista, però secondo me, ed è solo un mio parere, la storia del governo del fare non sta proprio in piedi, la storia del premiare i più meritevoli per mascherare in realtà tagli scellerati agli atenei e alla ricerca mi sa solo di spot pubblicitario, la storia dell'adesso arrivano i castigamatti che mettono apposto l'italia degli sprechi mi sa di ennesima presa in giro all'italiana. Per carità, che l'università italiana avesse dei seri problemi nessuno lo mette in dubbio, che il sistema universitario italiano fosse un "pò" in degrado, perverso, penso che ormai lo sappiano tutti, però, anche se siamo un paese con le pezze al sedere, non è così che si migliorano le cose.

mercoledì 17 marzo 2010

NELLA BANANA UN INIBITORE DELL'HIV.



ANN ARBOR, Michigan - Un nuovo potente inibitore dell'HIV, derivato dalla banana, può aprire le porte a nuovi trattamenti per prevenire la trasmissione sessuale del virus, secondo uno studio dell' Università del Michigan Medical School  pubblicato questa settimana.

martedì 23 febbraio 2010

Cellule Dottor jekyll e Mr. Hyde all'origine della distrofia.



Un team di ricercatori dell'Università della British Columbia hanno identificato delle cellule che producono il grasso che possiedono una "doppia personalità" e possono ulteriormente preludere alllo sviluppo di terapie per le malattie muscolari come la distrofia muscolare e la fibrosi.
Per la precisione, l'équipe ha scoperto un nuovo tipo di progenitori fibro/adipogenici, o FAP, che generano grassi tessuti fibrosi una volta trapiantate nei muscoli danneggiati nei topi. Tali cellule sono simili alle staminali nella loro capacità di differenziarsi, ma sono limitati nel numero di volte in cui si possono dividere.
La scoperta è stata pubblicata su numero di Nature Cell Biology
"La funzionalità di queste cellule sono in genere in sospeso nei tessuti muscolari", spiega l'autore Fabio Rossi, del Canada Research Chair in medicina rigenerativa. "Una volta attivata da un danno, che producono segnali che coordinano la rigenerazione dei tessuti e poi scompaiono. Questo è la parte del Dr. Jekyll di FAP."
"Nelle malattie croniche muscolari come la distrofia muscolare, tuttavia, le FAP persistono e possono contribuire ad un eccesso di produzione di tessuto cicatriziale, causando fibrosi. Questa è la parte di Mr Hyde", dice Rossi, professore associato presso il Dipartimento di Genetica Medica e il Biomedical Research Centre.
Una migliore comprensione del ruolo delle FAP potrebbe contribuire a favorire la loro sana attività o reprimere i loro effetti negativi, dicono i ricercatori. A lungo termine, farmaci che hanno come obiettivo queste cellule possono essere utili in una vasta gamma di malattie caratterizzate da fibrosi che vanno da quelle cardiovascolari a quelle polmonari, fino alle malattie renali e al trapianto d'organi. Inoltre, la capacità delle cellule di generare nuovo tessuto adiposo potrebbe essere sfruttato per curare le patologie metaboliche.

lunedì 25 gennaio 2010

IL CROMOSOMA Y: la sua evoluzione è più veloce del previsto.



Tempo fa era stato lanciato l'allarme, uno studio pubblicato su Plos genetics aveva dichiarato che il cromosoma Y stava lentamente scomparendo. Ebbene un nuovo studio sembra smentire quanto detto precedentemente, annunciando addirittura che il cromosoma Y si stia evolvendo rapidamente.

martedì 19 gennaio 2010

CGH convenzionale



Le tecniche citogenetiche sono molto importanti nell’individuazione di aberrazioni cromosomiche in soggetti con tumori o disordini dello sviluppo. Fino ad ora, con le tecniche citogenetiche tradizionali (bandeggi) si è riusciti ad ottenere un massimo di risoluzione di 5Mb (megabasi). Successivamente, con la FISH è stato possibile individuare squilibri genomici nell’intervallo di 5 – 5000 Kb. Con questa tecnica è però possibile analizzare solo loci specifici, e non l’intero genoma di un individuo.
L’avvento della CGH (comparative genomic hybridization), una tecnica citogenetica molecolare, ha permesso per la prima volta di effettuare contemporaneamente l’analisi dell’intero genoma, cioè di tutti i cromosomi, rivelando la presenza di duplicazioni o delezioni in qualsiasi locus. Tale tecnica si basa sul principio della competizione tra due DNA genomici marcati con fluorocromi differenti (un DNA di riferimento, cioè il Control DNA e un DNA da cellule tumorali del paziente, cioè il Test DNA) per il legame a cromosomi metafasici di un soggetto sano, quindi normali, nel caso della CGH convenzionale, o a sequenze omologhe di DNA immobilizzate su un array nel caso della CGH-Array.

domenica 17 gennaio 2010

NUOVE SCOPERTE SUL DNA



Il DNA, depositario molecolare dell'informazione genetica è costituito da un insieme di molecole note come nucleotidi, sono 4 e sono chiamati Adenina, Guanina, Citosina, Timina. Ormai sappiamo da decenni che negli organismi superiori, ma questo è vero anche per organismi come i procarioti, che alcune Citosine presenti nella molecola di DNA sono leggermente diverse da altre citosine. Diversità che risiede in una modifica strutturale che tali basi nucleotidiche subiscono nota con il nome di metilazione. Tale modifica strutturale non altera nessuna delle proprietà d'appaiamento delle citosine metilate per cui quest'ultime si appaieranno sempre con le Guanine sul filamento complementare, e non altera neanche altri processi come la replicazione del DNA. Nel metilare alcune citosine e altre no le cellule svolgono un vero e proprio ruolo di etichettatura molecolare che ha un preciso significato epigenetico attraverso cui i geni possono essere regolati, o come accade nell'E.coli proteggere il genoma dalle endonucleasi di restrizione che lo stesso batterio produce.
Viene reso noto su un articolo pubblicato da Nature che è stato effettuato un esperimento che aveva lo scopo di individuare tutte le citosine che sono metilate in una specifica linea cellulare differenziata per paragonarle con le cellule staminali totipotenti. Ciò che si sapeva da tempo è che tutte le citosine metilate erano seguite da una guanina, per la precisione le citosne metilate comparivano in regioni del DNA che presentavano regioni con sequenze ripetute di CG. Ma ecco che vi è stata una sorpresa, è stato scoperto che in una parte delle cellule staminali la metilazione delle citosine è presente anche in sequenze di CC, CT, CA. Questa notizia è completamente nuova e sembra far parte del carattere essenziale delle cellule staminali totipotenti.